Le Fiamme Gialle del Gruppo di Livorno in stretta e sistematica sinergia con la locale Stazione Navale del Corpo hanno concluso una complessa attività di polizia economico-finanziaria che ha permesso di constatare l’omessa compilazione del quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale di cui al D.L. 167/1990 in relazione alla detenzione di una lussuosa imbarcazione battente bandiera della Polonia e di attività estere di natura finanziaria, nonché l’omessa dichiarazione di redditi pari a 579.726,00 euro percepiti dalla società maltese proprietaria dello yacht, comandato dall’americano.
L’attività ispettiva trae origine da una mirata analisi info – investigativa esperita congiuntamente dal comparto territoriale con quello aeronavale presso i cantieri navali labronici, finalizzata alla ricognizione delle imbarcazioni ivi presenti. Il successivo sviluppo investigativo ha consentito di individuare, tra l’altro, un particolare fenomeno di cd. “flagging out”, consistente nell’iscrizione in registri navali esteri di imbarcazione da diporto, senza però indicare la stessa nel previsto quadro RW della dichiarazione dei redditi.
In tal modo, è stato possibile attenzionare la figura di un comandante di yacht di lusso che, a fronte di un elevato tenore di vita, desumibile, anche, dal prestigioso quartiere e abitazione di residenza, risultava essere completamente sconosciuto al Fisco italiano. Difatti, i cospicui redditi percepiti dalla società maltese per l’attività dallo stesso svolta a bordo dell’imbarcazione battente bandiera maltese non risultavano essere stati dichiarati né in Italia né a Malta, in questo modo violando la Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata dal nostro Paese con Malta, ratificata con legge n. 304/1983. La convenzione prevede, infatti, una tassazione concorrente in entrambi gli stati purché il contribuente abbia prestato attività a bordo di navi battenti bandiera estera per un periodo inferiore a metà anno.
Fondamentale, dunque, ai fini dell’investigazione in argomento, la consolidata sinergia operativa con la Stazione Navale della Guardia di Finanza alla sede che, coordinata dal sovraordinato comando R.O.A.N. di Livorno, ha ricercato, scoperto e fornito elementi oggettivi e fondamentale all’attività poi sviluppata dal Gruppo, previa analisi e interrogazioni di un apposito portale informatico. Quest’ultimo, che consente di rilevare le posizioni dell’imbarcazione mediante sistema di identificazione automatica, ha permesso di accertare come il soggetto in questione, pur prestando attività a bordo di tale nave per un periodo inferiore a 183 giorni, non avesse presentato le previste dichiarazioni dei redditi, qualificandolo, quindi, quale evasore totale.
Lo skipper è stato deferito alla locale A.G. ex art. 5 (omessa dichiarazione dei redditi) del d.lgs. 74/2000, avendo gli operanti constatato una imposta evasa superiore alla soglia di 50.000,00 euro e non essendoci stato alcun versamento d’imposta nemmeno a Malta
Si evidenzia che comunque il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Il servizio testimonia ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza - quale forza di polizia economico/finanziaria – nel contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale, questa volta esercitato sia attraverso i tradizionali metodi investigativi propri dei reparti territoriali, che con la fondamentale sinergia e le specifiche peculiarità operative della componente aeronavale, entrambe caratteristiche che sono state proficuamente messe a sistema nello svolgimento di questa importante indagine, rivolta soprattutto a salvaguardare chi opera nel mondo della nautica rispettando le norme fiscali e le regole di mercato.