Francesca Cagianelli, storica dell’arte, conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini.
Nel Regno delle Farfalle: l’inedita féerie di Raoul Dal Molin Ferenzona al Teatro Rossini di Livorno
In occasione del CALENDARIO CULTURALE 2024/2025
ATANÒR: La Metamorfosi delle Forze
Promosso e organizzato da Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli in collaborazione con Emanuele Bardazzi.
L’Amministrazione Comunale di Collesalvetti ha il piacere di annunciare la 2^ Puntata del Calendario Culturale 2025, dal titolo “ATANÒR. La Metamorfosi delle Forze”, promosso e organizzato dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli in collaborazione con Emanuele Bardazzi, con l’obiettivo di amplificare l’orizzonte delle coordinate scientifiche tratteggiato nella grande mostra Raoul Dal Molin Ferenzona: Enchiridion Notturno. Un sognatore decadente verso l’occultismo e la teosofia, promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, ideata e curata da Emanuele Bardazzi e Francesca Cagianelli, con il contributo di Fondazione Livorno, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana / MEDIA PARTNER, in programma alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini dal 14 novembre 2024 al 15 marzo 2025 (Villa Carmignani, Collesalvetti, via Garibaldi, 79 – INGRESSO GRATUITO: tutti i giovedì, sabato e domenica, ore 15.30-18.30; anche su prenotazione per piccoli gruppi; visite guidate gratuite su prenotazione: info: 0586 980118-227 e 392/6025703; cultura@comune.collesalvetti.li.it; www.comune.collesalvetti.li.it).
Quattro le puntate previste per l’approfondimento scientifico di una delle stagioni più avvincenti dell’Otto-Novecento italiano ed europeo, dove si incrociano gli echi della fortuna baudelaireiana e del dannunzianesimo, così come intermittenti illuminazioni relative alla circuitazione della letteratura belga, in primis Maurice Maeterlinck, destinate a contaminare la compagine letteraria del crepuscolarismo romano afferente a Sergio Corazzini, cui Raoul Dal Molin Ferenzona dedicherà il suo libro di prose e poesie La ghirlanda di stelle. Poemi e disegni di Raoul Dal Molin Ferenzona (Roma, Tipografia Concordia 1912).
Il fil rouge della metamorfosi sotteso al Calendario colligiano si dipana in particolare nell’orazione del Sagittario, racchiusa nel volume Zodiacale, Opera religiosa. Orazioni, acqueforti, aure di Raoul Dal Molin Ferenzona (Roma, Casa Editrice Ausonia, 1919), nell’ambito del quale l’artista evoca “un Re con corpo a triangolo e gambe in croce”, nel quale Upâdâna proietta l’immagine dell’Atanòr, “fucina di trasmutazione”, ovvero il forno alchemico, dove, in nome della Trasformazione, vengono accostati elementi appartenenti a svariate tradizioni (Scarabelli, 2016).
Giovedì 30 gennaio 2025, ore 17.00, Francesca Cagianelli, storica dell’arte, conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, curerà la conferenza dal titolo Nel Regno delle Farfalle: l’inedita féerie di Raoul Dal Molin Ferenzona al Teatro Rossini di Livorno, le cui inedite tematiche scaturiscono da un’acrobatica ricerca condotta su labili tracce della biografia ferenzoniana, solo ora riconfigurate prepotentemente e destinate ad arricchire la storia dell’arte livornese del ‘900.
Sulla scorta di una delle opere presentate alla “VI Mostra d’Arte del Gruppo Labronico”, Ritratto della Signorina Andreina Doria, l’autrice ha saputo recuperare un significativo episodio documentale, ovvero la lettera inviata da quest’ultima a Mario Quesada, riguardante alcuni spettacoli teatrali tenutisi presso il R. Teatro Rossini di Livorno nel corso degli anni Venti, nonché l'invio di tre negativi relativi, come vedremo, alle scenografie firmate in quest’occasione da Ferenzona.
Si è dunque ricostruita un’inedita vicenda livornese, la cui risonanza internazionale si coglie tra le righe di una sorta di dichiarazione programmatica, apparsa sul Telegrafo, secondo cui coloro che hanno ideato tale ciclo teatrale hanno seguito le varie manifestazioni pedagogiche internazionali e specialmente dopo l’avvento al Governo del fenomeno fascista si sono concentrati sul movimento nazionale relativo all’educazione della gioventù, rispondente al metodo Dalcroze, ideato da Émile Jaques-Dalcroze (Vienna 1865-Ginevra 1950), pedagogo e compositore svizzero, la cui importanza risiede nello sviluppo dell'euritmica, un metodo per insegnare e percepire la musica attraverso il movimento.
Sorta nel 1909 presso Dresda, vicino alla fabbrica di mobili Deutsche Werkstätten di Karl Schmidt - uno dei principali esponenti del Werkbund tedesco - la cittadina di Hellerau, nata secondo i dettami delle città-giardino e conforme alla spinta modernista propugnata dal Werkbund, prevedeva fra le attività principali una scuola e un teatro, al cui progetto furono chiamati a partecipare Jaques-Dalcroze, insieme allo scenografo svizzero Adolphe Appia.
A conferma della straordinaria eccezionalità dello spettacolo ferenzoniano si riportano testimonianze fondamentali quali quella di Bianca Flury Nencini, responsabile per la stampa e propaganda del Partito nazionale fascista livornese, futura collaboratrice della Casa editrice Belforte, nonché fervente promotrice di tali rappresentazioni, che celebrava il programma ideato dall’artista sulle pagine de “Il Telegrafo”, amplificando l’inedito registro della geniale féerie, promossa dall’Associazione pro “Casa del Soldato”, fino a definirla in termini augurali quale “un grandioso avvenimento che si compirà, a giorni, quasi per celebrare con una festa di giovinezza la rinascita della Primavera”.