militari del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica – Nucleo Operativo Ecologico di Grosseto coadiuvati da quelli della Compagnia Carabinieri di Cecina, a seguito di servizi finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, hanno individuato n. 3 aree nel comune di Rosignano Marittimo (LI), frazione Vada, sulla via Aurelia, nella disponibilità di un cittadino straniero di origini turche, sulle quali veniva svolta un’attività non autorizzata di cernita e recupero/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. A carico dello straniero è scattata la denuncia a piede libero di fronte all’Autorità Giudiziaria di Livorno competente.
Nello specifico venivano classificate le seguenti tipologie di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi: bombole metalliche per il gas fuori uso EER 150111* - rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione EER 170904 - batterie al piombo per autotrazione esauste EER 160601* - apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi EER 200123* - fusti in metallo contaminati da sostanze pericolose EER 150110* - cisterne in metallo contaminate da sostanze pericolose EER 170409* - apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso EER 160214 - componenti provenienti dalla demolizione di veicoli a motore non specificati altrimenti EER 160122 - legno proveniente da attività di costruzione e demolizione EER 170201 - infissi in alluminio fuori uso EER 170402. Tutto a diretto contatto con il nudo terreno e, di conseguenza, con potenziale inquinamento di suolo, sottosuolo e falde acquifere.
Dato che i successivi accertamenti evidenziavano la mancanza delle caratteristiche tecniche idonee alla gestione di rifiuti, nonché la totale assenza delle previste autorizzazioni, le tre aree in questione unitamente ai rifiuti ivi stoccati venivano posti in sequestro e il gestore deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Livorno per la violazione degli artt. 208 e successivi del D.lgs. 152/06, sanzionata dai successivi art. 256 co. 1 lett. b) e art. 256 co. 3 del medesimo decreto legislativo, per aver posto in essere una gestione illecita e per aver realizzato una discarica abusiva di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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