Il questore di Livorno ha disposto la sospensione, ai sensi dell’art. 100 tulps, delle licenze della discoteca “Precisamente a Calafuria” di Livorno, per la durata di 30 giorni a decorrere dal 31 dicembre scorso.
Il provvedimento scaturito in seguito ai fatti avvenuti la notte del 26 dicembre all’interno e all’esterno del locale che, durante i festeggiamenti del Natale, è diventato lo scenario di una serie di violenti disordini tra i giovani frequentatori.
Uno di loro, infatti, mentre si trovava nell’area dei bagni interni, veniva aggredito, apparentemente senza alcuna ragione, da un coetaneo e subito dopo da altri compagni dell’aggressore, anche con l’utilizzo di una cintura.
Il ferito veniva poi soccorso da un’ambulanza chiamata da un amico. Il personale sanitario, vista la necessità, avvisava le forze dell’ordine, il cui intervento invece non era stato richiesto dal gestore e dagli addetti ai servizi di controlli nonostante fossero al corrente di cose fosse accaduto.
Il giovane veniva dimesso con una prognosi di 7 giorni.
Nel frattempo, gli operatori delle due volanti della Polizia di Stato e del radiomobile dei Carabinieri, arrivate all’ingresso della discoteca venivano avvicinate da un altro ragazzo sanguinante alla testa che denunciava di essere stato aggredito da un gruppo di giovani nel contesto di un'altra lite avvenuta poco prima nella pista da ballo.
Solo successivamente si portava con propri mezzi al pronto soccorso ospedaliero dal quale veniva dimesso con 10 giorni di prognosi.
Tutto il personale di polizia intervenuto, vedendo numerosi avventori che usciti dal locale spaziavano all’esterno in modo frenetico occupando pericolosamente anche la sede stradale, priva di idonea illuminazione, metteva in atto misure per tutelare la sicurezza pubblica.
Intanto, giungevano altre chiamate al 112nue tra le quali quella di una ragazza che, in preda all’agitazione, riferiva di essere stata malmenata da altri coetanei che in quel momento stavano aggredendo anche suo fratello.
Solo dopo una faticosa opera di mediazione le forze dell’ordine riuscivano a ripristinare l’ordine pubblico, sebbene alcuni giovani, mostrando un atteggiamento minaccioso ed aggressivo e noncuranti della presenza dei poliziotti e dei carabinieri, dichiaravano di voler aspettare l’uscita dalla discoteca dei “nemici”, determinati a vendicarsi.
Nei giorni seguenti, il personale del posto fisso di polizia dell’ospedale faceva conoscere che un altro frequentatore della discoteca si era portato quella notte al pronto soccorso poiché coinvolto in una colluttazione avvenuta sempre all’interno della sala da ballo in conseguenza della quale aveva riportato la frattura del setto nasale, motivo per cui riceveva una prognosi di 15 giorni.
Dai conseguenti accertamenti è emerso che anche in quella circostanza, nonostante la gravità dei fatti avvenuti all’interno della discoteca, né il gestore del locale né alcuno degli addetti ai servizi di controllo aveva richiesto immediatamente l’intervento delle forze di Polizia, che avrebbero potuto evitare il verificarsi di quanto poi accaduto.
Le chiamate in ritardo al 112nue sono state effettuate dai responsabili soltanto dopo aver realizzato la totale incapacità di fronteggiare i disordini avvenuti all’interno ed all’esterno della discoteca.
A ciò si aggiunga la scarsa efficienza dell’impianto di videosorveglianza, che non ha fornito idonei elementi utili per la ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti ad eccezione del dato relativo al sovraffollamento registrato quella notte all’interno della discoteca.